In “Trema la notte”, Nadia Terranova racconta la vita dopo il terremoto di Messina del 1908.

Tra le tante iniziative culturali promosse quest’anno dall’Associazione Culturale Teseo di Milazzo, spicca l’incontro con Nadia Terranova che si svolgerà il 25 luglio a Villa Vaccarino. E’ l’occasione per conoscerla meglio anche attraverso un’intervista che proporrà momenti di approfondimento sulla sua ultima fatica letteraria dal titolo: “Trema la notte”. “Nel mio romanzo racconto la vita dopo il terremoto della mia Messina” dice Nadia Terranova, con l’orgoglio di chi, attraverso la storia di Barbara e Nicola – i due personaggi centrali del romanzo – riesce a dare ancora una volta quell’impronta di scrittrice in cui si radicano profonde, le sue radici in quello Stretto di Messina ispiratore di tante sue opere letterarie. E’ la notte tra il 27 e il 28 dicembre 1908 e i messinesi vanno a dormire con il riecheggiare delle note di “Celeste Aida” che li aveva inebriati qualche ora prima tra gli abiti da sera al Teatro Vittorio Emanuele di Messina quando “un attimo prima di voltare le spalle alla notte il mare si mosse” e il mondo, così come lo aveva conosciuto Barbara, finì. Un romanzo, questo di Nadia Terranova pubblicato da Einaudi, che parla di Barbara e Nicola, del terremoto di Messina e Reggio Calabria, di esistenze rase al suolo, capaci di affrontare i fantasmi che dalle rovine costruiscono una nuova vita felice. Una storia che trasmette al lettore quella ferita di Messina e dei messinesi che non si potrà mai rimarginare, essere dimenticata nella sua drammaticità che, al contempo, rende evidente la forza di rinascere dalle macerie. E’ il talento di Nadia Terranova che si rinnova dopo due anni dalla sua candidatura al Premio Strega con un romanzo fertile di speranza e gioia. Gli stessi profondi sentimenti di gioia che sono stati animati in lei dalla recente nascita della sua primogenita. Un motivo in più per essere presenti alle ore 19,30 di lunedì 25 luglio a Villa Vaccarino di Milazzo, per incontrare una scrittrice capace di essere l’orgoglio di Messina, della sua provincia, della Sicilia intera e di quella letteratura italica della quale il mondo ce ne riconosce da sempre la grande qualità.

Salvino Cavallaro

 

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